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Una teoria bizzarra che coinvolge il mondo dei programmi infantili, specialmente Paw Patrol e Il Trenino Thomas.
Cartoni animati fascisti secondo Elissa Strauss
A prima vista, si può affermare che sia un testo di propaganda fascista, invece si tratta di un articolo della Cnn che, di fatto, invoca una rieducazione per i bimbi colpevoli di essere attratti da mondi in cui le identità sono fisse e che si augurano che l’ordine trionfi, sempre e comunque, subendo quindi i condizionamenti della cultura popolare. Insomma, i bambini definiti fascisti. Si prospettano guai quindi per coloro i quali non riescono ad apprezzare il mondo degli adulti americani, ovvero fortemente razionale, intelligente e privo di idee inaccettabili. L’unico modo per contrastare questo “orribile istinto”, sempre secondo l’emittente televisiva USA, bisogna eliminare alla radice lo scontro tra ciò che i genitori desiderano per i propri figli e ciò che i bambini desiderano per loro stessi agendo sulla scelta dei cartoni animati.
E’ tutta una questione di psicologia: più mamma e papà non apprezzeranno certi cartoon, più i loro bambini li adoreranno. L’articolo, firmato da Elissa Strauss, sembra veramente surreale, anche perché a supporto della tesi cita due esempi di cartoni animati che si possono visionare anche in Italia. E, per una volta, il mondo dei manga e degli hentai giapponesi non c’entra nulla. I cartoons incriminati sono due tra i più popolari tra i bimbi del Belpaese, ovvero “il Trenino Thomas” e “Paw Patrol”, la cui programmazione si può trovare su http://www.tvpertutti.it/
Quali sono i cartoons fascisti
Senza perdere tempo ad illustrare la trama dei due cartoni animati, Elissa Strauss per la Cnn ritiene che entrambi sono da considerarsi fascisti perché sarebbe una rappresentazione distopica di un premoderno corporativismo totalitario, oltre che essere sessista, classista e anti ambientalista. E la tesi è supportata da due quotidiani prestigiosi come il New Yorker e il Guardian. Paw Patrol è stato descritto da Buzzfeed come una esaltazione della disuguaglianza di genere e sociale. Non è esente da critiche neanche il protagonista Ryder, un megalomane che manifesta un complesso di onnipotenza puntata dopo puntata. Aspre critiche anche dal direttore del Barnard College Center for Toddler Development.
Non tanto sul fascismo, quanto sull’etnia dei protagonisti dei due cartoons: Ryder e Sir Topham Hatt sono maschi bianchi e i piccoli che li seguono identificano in essi gran parte dei personaggi reali che detengono posizioni di potere negli Stati Uniti. Le gerarchie articolate dei cartoni servono a far comprendere ai bambini sia il ruolo dei loro genitori, sia il significato di Bene e Male. E pensare che mamma e papà temevano solamente di trovare i gadget e i personaggi di questi cartoni in un negozio di giocattoli per regalarli a Natale!
Il fascismo nei cartoni animati?
Insomma, l’autrice dell’articolo sembra ritenere che gran parte di padri e madri USA condividano gli elementi autoritari rappresentati dai media per bambini, ed essendo bianchi e uomini, sono quindi fascisti. Niente male per un bambino di 10 anni che ha messo su una squadra di cani da salvataggio e un cartone tratto da una serie di libri per bambini scritta dal Reverendo W.V. Awdry intitolata originariamente The Railways Series. Ma non è che sono gli adulti a vederci il marcio, mentre i bambini si divertono?